Cosa collega la prima partita di rugby internazionale a una famiglia orgogliosa con radici durature alle Isole Orcadi e all'autore di Harry Potter JK Rowling? La risposta è davvero fantasiosa e potrebbe sembrare quella di un eroe dei fumetti dei giorni nostri.
Quel riconoscimento ha preso una nuova svolta nel 2014, quando J. K. Rowling, autrice di Harry Potter, ha scritto sul suo sito web, Pottermore, del supporto della comunità mondiale dei maghi per la squadra nazionale scozzese. Ha presentato ai suoi milioni di lettori Angus Buchanan come - "un bambino nato da un mago senza poteri magici" che ha giocato per la Scozia nel primo torneo internazionale di rugby.
DA HOGWARTS AL CAMPO DA RUGBY
Secondo la Rowling la famiglia magica dei Buchanan viveva da generazioni in un villaggio ai confini della Scozia. Il loro amore per l'alcool e le risse e la loro stazza prodigiosa (a memoria d'uomo, le figlie avevano sempre vinto l'annuale gara di tiro alla fune del villaggio) tenevano i vicini alla larga e all'oscuro delle loro abilità magiche. Uno alla volta, quando compivano undici anni, i piccoli Buchanan sparivano per andare a Hogwarts. Nel villaggio si mormorava che quei bambini enormi e selvatici venissero mandati a una casa di correzione o perfino all'ospedale psichiatrico.
Verso la metà del diciannovesimo secolo, la famiglia Buchanan era composta da una madre oberata di lavoro, un padre spietato e tredici figli. La casa era rumorosa e caotica, ma nonostante questo è sorprendente che i genitori non si fossero accorti che il loro terzogenito, Angus, fosse un Magonò (privo di poteri magici nonostante la sua ascendenza). Il signor Buchanan si era sempre vantato che una simile anomalia non si era mai verificata nella sua famiglia. E non solo: il vecchio e orgoglioso stregone affermava che le famiglie in cui nascevano dei Maghinò erano in declino e andavano "mondate".
I fratelli e le sorelle di Angus erano molto affezionati al ragazzino, il più grosso e più gentile tra loro, e nascondevano il suo difetto agli occhi dei genitori. Tutto cominciò come un imbroglio del tutto innocente, ma all'avvicinarsi dell'ora di partire per Hogwarts, Angus e i suoi fratelli si resero conto con disagio di non poter continuare quella messinscena. Angus non ricevette nessuna lettera dalla scuola, ma sua sorella Flora, presa dal panico, ne scrisse una fasulla, prolungando l'inganno per diverse settimane. Timido, buono e timoroso del padre, Angus non poté far altro che restare al gioco. Lo portarono a Diagon Alley, dove gli comprarono una bacchetta fingendo che questa l'avesse scelto. Il giorno stabilito, Hamish, suo fratello maggiore, lo portò a Hogwarts a dorso di scopa, aggrappandosi alla speranza che la scuola l'avrebbe accettato o sarebbe riuscita a tirargli fuori qualche abilità magica.
Non era mai accaduto prima e non accadde mai più, ma Angus arrivò fino al Cappello Parlante prima di essere scoperto. Preso dalla disperazione, si lanciò in avanti prendendo il posto della ragazza che era stata chiamata e si mise il Cappello in testa. L'orribile momento in cui il Cappello annunciò con gentilezza che il ragazzo, seppur di buon cuore, non era un mago non fu mai dimenticato dai presenti. Angus si tolse il Cappello e lasciò la sala col volto rigato dalle lacrime. Uno stormo di gufi portò la notizia dell'umiliazione di Angus ai suoi genitori prima che il ragazzo arrivasse a casa a piedi. Il padre, profondamente umiliato, gli impedì di entrare e gli ordinò di non farsi più vedere, per poi metterlo in fuga con una raffica di incantesimi. L'undicenne era rimasto senza casa né famiglia e, non sapendo cosa fare, si diresse a piedi verso la capitale, riuscendo ogni tanto a farsi dare uno strappo dai carri di passaggio. Arrivato a Edimburgo, mentì sulla propria età e trovò lavoro come manovale.
Con grande sorpresa, Angus scoprì che i Babbani erano decisamente migliori di quanto gli avessero sempre detto i genitori. Ebbe la fortuna di essere accolto da una coppia senza figli, un gentile capomastro e sua moglie, e quando compì diciott'anni Angus era ormai un uomo grande e forte, amato per la sua natura gentile e ammirato per la sua prestanza fisica, ma non aveva mai rivelato i segreti del suo passato. Angus aveva trascorso la sua prima infanzia a scansare incantesimi ed era quindi sorprendentemente veloce per un uomo della sua stazza. Lo sport era per lui una grande fonte di orgoglio e divertimento e presto divenne piuttosto abile in un gioco Babbano allora relativamente nuovo, il rugby. Gli anni passati ad aiutare i fratelli ad acchiappare Boccini d'Oro in giardino lo avevano ben predisposto anche al cricket.
Nel 1871 Angus si trovò a rappresentare il proprio Paese nella primissima partita internazionale di rugby, che si svolse a Edimburgo tra la Scozia e l'Inghilterra. Non è difficile immaginare l'emozione provata da Angus quando scese in campo e vide tutti i suoi fratelli e le sue sorelle tra gli spettatori. Sfidando il disprezzo del padre per qualsiasi attività Babbana e il divieto di rivedere Angus, erano riusciti a rintracciarlo. Pieno di gioia, Angus segnò la prima meta. La Scozia vinse l'incontro.
Ritrovare la sua famiglia spinse Angus a rivalutare il suo rapporto con le proprie radici magiche e nel 1900 pubblicò il rivoluzionario best-seller internazionale "Una vita da Magonò". Fino a quel punto, i Maghinò avevano vissuto nell'ombra. Alcuni rimanevano ai margini del mondo dei maghi, ansiosi di farne parte ma sentendosi sempre come cittadini di serie B; altri tagliavano i ponti e vivevano a tutti gli effetti come Babbani, ripudiando le proprie origini. Una vita da Magonò fece conoscere il dramma di queste persone all'intera società dei maghi.
Così, Angus Buchanan divenne famoso sia tra i maghi che tra i Babbani, un'impresa senza precedenti. Maghi di tutto il mondo andavano ad assistere alle sue partite. Purtroppo, il cricket non aveva molto successo tra i maghi. Come scrisse il capo della redazione sportiva della Gazzetta del Profeta nel 1902: "Un Battitore incapace di volare difende tre bastoni invece di un anello, mentre un Boccino senza ali viene lanciato verso i bastoni. Tutto qui. A volte pure per diversi giorni". Il rugby aveva più fascino. I maghi non potevano fare a meno di ammirare la forza e il coraggio dei Babbani, pronti a dedicarsi a uno sport così brutale senza ricorrere alla Smaterializzazione per scansarsi o all'Ossofast per riparare le ossa rotte. E bisogna ammettere che questo interesse non mancava di un pizzico di sadismo.
Quando morì, Angus Buchanan venne celebrato sia dal mondo dei maghi che da quello dei Babbani, un avvenimento davvero unico nella storia. Angus, magnifico esempio di un uomo che era riuscito a superare in modo trionfale le difficoltà della vita e i propri limiti, era troppo modesto per rendersi conto dell'impatto che aveva avuto. Ogni anno, a Hogwarts, viene assegnata la Coppa Angus Buchanan per l'Impegno Straordinario e “Una vita da Magonò” è alla sua 110esima ristampa.
MAGHI, TIFOSI E RUGBISTI
Quando si tratta di sport e giochi magici, come Quidditch, Quodpot, Creaothceann (ufficialmente messo al bando ma praticato illegalmente), gare di corsa con la scopa, Gobbiglie, eccetera, i maghi sono fortemente faziosi e tifano per il proprio Paese, ma sostenere una squadra di rugby che non sia la Scozia è considerato da tutti poco dignitoso. Nei quasi 150 anni successivi alla partecipazione di Angus Buchanan alla prima gara di rugby internazionale, parlare di rugby scozzese è diventato uno degli espedienti utilizzati dai maghi per riconoscersi tra i Babbani. Anche se due peruviani che discutono animatamente di una squadra scozzese potrebbero incuriosire i Babbani in ascolto, è opinione generale che questo sia un sistema di riconoscimento più opportuno rispetto a parlare di Quidditch o confrontare la lunghezza delle proprie bacchette in pubblico. Poco dopo la morte di Angus, i suoi fan più devoti fondarono in sua memoria la “Associazione Maghi Sostenitori della Federazione Rugby di Scozia”. La MSFRS esiste tutt'ora e tra gli iscritti conta sia scozzesi che stranieri. I soci si incontrano alla vigilia di ogni partita internazionale di una squadra scozzese, per brindare alla memoria di Angus e pregustare ottanta bellissimi minuti di Babbani che si azzuffano nel fango.
Lo Statuto Internazionale di Segretezza vieta espressamente di partecipare agli sport Babbani, ma non c'è nulla di illegale nel tifare per una squadra Babbana. Tuttavia, la MSFRS ha dovuto spesso negare le illazioni secondo cui il suo obiettivo segreto è inserire un Magonò di talento in ogni squadra scozzese. Attualmente, i sospetti ricadono su Kelly Brown (possibile cugino di Lavanda), Jim Hamilton (fortemente somigliante a Hagrid) e Stuart Hogg (non serve dire altro). La Rowling ha scritto che i sostenitori di Wizarding Scotland "si incontrano alla vigilia di ogni partita internazionale scozzese per brindare alla memoria di Angus e anticipare 80 minuti felici di guardare i Babbani calpestarsi a vicenda nel fango". Tutto nato dall'essere al posto giusto al momento giusto e non poco talento circa 150 anni fa!
LA VERA STORIA DI ANGUS BUCHANAN
Oggi, mentre celebriamo il 150 ° anniversario di quella partita tra Inghilterra e Scozia, approfondiamo quella storia straordinaria. La partita era nel suo secondo tempo - le squadre avevano concordato i tempi di 50 minuti - che era iniziato alle quattro e un minuto quel lunedì pomeriggio ed era ancora fermo sullo 0 - 0. La Scozia giocava controvento e, per immaginare la scena adesso, un vento che avrebbe soffiato fortissimo verso Inverleith Park, nel sobborgo di Stockbridge, di fronte a una folla di oltre 2.000 spettatori.
La Scozia era all'attacco e ad uno degli avanti scozzesi, George Ritchie, era stata appena negata una meta. Scritti del tempo ricordano che ci fu poi "una tremenda mischia" e gli avanti della Scozia "guidarono una mischia nell'area di meta inglese dove Buchanan mise a terra la palla e rivendicò la meta".
L'Inghilterra contestò la segnatura sostenendo che la palla non è mai stata posata a terra. C'erano due arbitri, Hely Hutchinson Almond (preside della Loretto School) e l'inglese Mr Ward, ma nessuno dei due riuscì a giudicare l'obiezione valida e il punteggio fu giudicato buono. Il commento post partita di Almond, molto prima dei giorni degli assistenti arbitri o dei TMO, non ha prezzo: “Devo dire, tuttavia, che quando un arbitro è in dubbio, penso che sia giustificato decidere contro la parte che fa più rumore. Probabilmente hanno torto!"
Con le regole di quel tempo, una meta non contava davvero molto. Significava semplicemente che potevi "provare" a calciare un gol (il pallone tra i pali, ancora si chiamava così) ed era quello che contava perché assegnava i punti. Fu l'estremo William Cross ha segnare il gol nonostante il vento contrario rendesse davvero difficile la trasformazione. Fu la sua capacità piuttosto che la meta ad assicurare la vittoria alla Scozia. L'Inghilterra riuscì a segnare una meta con l'avanti Reg Birkett del Clapham Rovers, ma che però non portò punti.
In seguito Angus, giocò a cricket e divenne anche arbitro di rugby. Nel 1880 arbitrò la partita che vide la vittoria della Scozia (due tentativi trasformati a zero) contro l'Irlanda all'Hamilton Crescent di Glasgow. Quella stessa stagione, divenne poi presidente della Scottish Rugby Union e sotto la sua presidenza il Greenock Wanderers ed i London Scottish divennero parte dell'Unione e fu concesso il permesso al Dundee Red Cross di cambiare il nome in Dundee Institution FP.
Si sarebbe poi trasferito nelle Orcadi nel 1884 per aprire uno studio legale, il "Buchanan & Liddle", che divenne curatore degli interessi della banca nazionale scozzese, di cui poì Angus diventerà direttore dal 1884 al 1898. La sua casa era in Victoria Street, Kirkwall, dove oggi ha sede la filiale della Royal Bank of Scotland della città. Buchanan ha lasciato un ulteriore segno sulle isole facendo rivivere il locale club di golf nel 1889, dopo che lui e i suoi amici, avevano trovato un terreno adatto a Birsay, a circa 15 miglia a nord di Kirkwall. Il sito forgottengreens.com osserva: “Il suo entusiasmo ha attirato i giocatori e la sua energia ha reso possibile il golf creando un campo da un pezzo di terreno paludoso situato convenientemente vicino alla città. Questo è accaduto a Pickaquoy." Oggi Pickaquoy è la sede dell'Orkney Rugby Club.
Angus era sposato con Jane, l'unica figlia di 12 della famiglia della distilleria Sanderson a Edimburgo. Angus e Jane hanno avuto nove figli loro stessi. Ba 'e uno dei figli di Angus, fu un capitano, ferito nella prima guerra mondiale nell'Africa orientale tedesca e ricevette la Croce Militare per il suo coraggio in quella campagna. Egli era stato anche un intrepido esploratore, sia nel Canada artico che nel deserto del Sahara, di ritorno dal primo per arruolarsi per la guerra. Un altro figlio, Fred, fu un avvocato nelle Orcadi. Ha soggiornato in una casa a Tankerness a Kirkwall, che ora è un museo. L'eredità di Fred nelle Orcadi è la batteria di Buchanan, una batteria costiera sull'isola di Flotta che prese il suo nome. Il suo scopo era proteggere l'ingresso principale di Scapa Flow, il grande porto naturale e base navale britannica importantissima durante la 2a guerra mondiale. Angus senior morì nel 1927, all'età di 80 anni. Sua figlia, Cecilia, fu l'unica discendente diretta di un giocatore delle due squadre del 1871 a partecipare al centenario della partita contro l'Inghilterra a Murrayfield nel 1971.
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